Nel caso di asset
- detenuti in paradisi fiscali individuati dal decreto del Ministro delle finanze 4 maggio 1999 e dal decreto del Ministro dell’economia e delle finanze 21 novembre 2001, senza tener conto delle limitazioni ivi previste;
- in violazione degli obblighi di dichiarazione di cui ai commi 1, 2 e 3 dell’articolo 4 del decreto-legge 28 giugno 1990, n. 167 (l‘articolo 4, comma 1, dl 167/1990, ha posto l’obbligo per i residenti in Italia che, nel periodo d’imposta, detengono investimenti all’estero ovvero attività’ estere di natura finanziaria, suscettibili di produrre redditi imponibili in Italia, di indicarli nella dichiarazione annuale dei redditi (Quadro RW));
opera la presunzione legale per la quale le somme detenute all’estero siano state costituite con redditi non assoggettati a tassazione in Italia e pertanto l’Agenzia delle Entrate potrà contestare le imposte evase su tali importi (comma 2, art. 12 D.L. n. 78/2009.
Infatti il comma 2 dell’art. 12 del D.L. n. 78/2009 (Contrasto ai paradisi fiscali) dispone che:
“2. In deroga ad ogni vigente disposizione di legge, gli investimenti e le attivita’ di natura finanziaria detenute negli Stati o territori a regime fiscale privilegiato di cui al decreto del Ministro delle finanze 4 maggio 1999, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana del 10 maggio 1999, n. 107, e al decreto del Ministro dell’economia e delle finanze 21 novembre 2001, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana del 23 novembre 2001, n. 273, senza tener conto delle limitazioni ivi previste, in violazione degli obblighi di dichiarazione di cui ai commi 1, 2 e 3 dell’articolo 4 del decreto-legge 28 giugno 1990, n. 167, convertito dalla legge 4 agosto 1990, n. 227, ai soli fini fiscali si presumono costituite, salva la prova contraria, mediante redditi sottratti a tassazione. In tale caso, le sanzioni previste dall’articolo 1 del decreto legislativo 18 dicembre 1997, n. 471, sono raddoppiate“.
2-bis. Per l’accertamento basato sulla presunzione di cui al comma 2, i termini di cui all’ articolo 43, primo e secondo comma, del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 600, e successive modificazioni, e all’ articolo 57, primo e secondo comma, del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633, e successive modificazioni, sono raddoppiati.
2-ter. Per le violazioni di cui ai commi 1, 2 e 3 dell’ articolo 4 del decreto-legge 28 giugno 1990, n. 167, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 agosto 1990, n. 227, e successive modificazioni, riferite agli investimenti e alle attività di natura finanziaria di cui al comma 2, i termini di cui all’ articolo 20 del decreto legislativo 18 dicembre 1997, n. 472, sono raddoppiati.”
Ai sensi dei commi 2-bis e 2-ter art. 12 D.L. n. 78/2009, sono raddoppiate le sanzioni ed i termini di accertamento.
Relativamente all’elenco richiamato nel decreto del Ministro dell’economia e delle finanze 21 novembre 2001, emanato principalmente per la disciplina sulle controlled foreign companies (C.F.C.) di cui all’art. 167, del D.P.R. n. 917/1986 (nella stesura anteriore al Decreto legislativo del 29/11/2018 n. 142(1) ), il comma 2, art. 12 D.L. n. 78/2009 stabilisce che esso sia considerato senza tener conto delle limitazioni ivi previste. In conseguenza di ciò, le esclusioni riportate dagli artt. 2 e 3 non devono essere prese in considerazione.
Per cui l’elenco di tutti i Paesi considerati paradisi fiscali ai fini dell’applicazione del comma 2, art. 12 D.L. n. 78/2009, include:
Alderney (Isole del Canale), |
Andorra (Principat d’Andorra) |
Angola, |
Anguilla |
Antigua e Barbuda (Antigua and Barbuda) |
Antille Olandesi (Nederlandse Antillen) |
Aruba |
Bahama (Bahamas) |
Bahrein (Dawlat al-Bahrain) |
Barbados |
Barbuda, |
Belize |
Bermuda |
Brunei (Negara Brunei Darussalam) (Paese eliminato dalla lista ai sensi dell’art. 2 decreto 27 luglio 2010) |
Cipro, |
Corea del Sud |
Costa Rica (Republica de Costa Rica) |
Dominica |
Ecuador (Repuplica del Ecuador) |
Emirati Arabi Uniti (Al-Imarat al-‘Arabiya al Muttahida) |
Filippine (Pilipinas) |
Giamaica |
Gibilterra (Dominion of Gibraltar) |
Gibuti (Djibouti) |
Grenada |
Guatemala, |
Guernsey (Bailiwick of Guernsey) |
Herm (Isole del Canale), |
Hong Kong (Xianggang) |
Isola di Man (Isle of Man) |
Isole Cayman (The Cayman Islands) |
Isole Cook |
Isole Marshall (Republic of the Marshall Islands) |
Isole Turks e Caicos, |
Isole Vergini Britanniche (British Virgin Islands) |
Isole Vergini statunitensi, |
Jersey |
Kenia |
Kiribati (ex Isole Gilbert), |
Kuwait |
Libano (Al-Jumhuriya al Lubnaniya) |
Liberia (Republic of Liberia) |
Liechtenstein (Furstentum Liechtenstein) |
Lussemburgo |
Macao (Macau) |
Malaysia (Persekutuan Tanah Malaysia) |
Maldive (Divehi) (Paese eliminato dalla lista ai sensi dell’art. 2 decreto 27 luglio 2010) |
Malesia, |
Malta |
Maurizio (Republic of Mauritius) |
Monaco (Principaute’ de Monaco) |
Monserrat |
Nauru (Republic of Nauru) |
Niue |
Nuova Caledonia, |
Oman (Saltanat ‘Oman) |
Panama (Republica de Panama’) |
Polinesia Francese (Polynesie Francaise) |
Portorico |
Saint Kitts e Nevis (Federation of Saint Kitts and Nevis) |
Saint Lucia |
Saint Vincent e Grenadine (Saint Vincent and the Grenadines) |
Salomone, |
Samoa (Indipendent State of Samoa). |
Samoa, |
Sant’Elena, |
Sark (Isole del Canale), |
Sark (Sercq) |
Seicelle (Republic of Seychelles) |
Seychelles, |
Singapore (Republic of Singapore) |
Singapore, |
Svizzera (Confederazione Svizzera) |
Taiwan (Chunghua MinKuo) |
Tonga (Pule’anga Tonga) |
Turks e Caicos (The Turks and Caicos Islands) |
Tuvalu (The Tuvalu Islands) |
Uruguay (Republica Oriental del Uruguay) |
Vanuatu (Republic of Vanuatu) |
(1) Il D.Lgs. 142/2018, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 300 del 28 dicembre 2018, che ha dato attuazione alla Direttiva UE 2016/1164, Direttiva anti elusione fiscale, (c.d. “Anti Tax Avoidance Directive” – “Atad”), ha portato a una revisione integrale della disciplina in materia di CFC mediante una nuova formulazione dell’articolo 167 del T.U.I.R. .
La nuova disciplina è entrata in vigore dal periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2018; per cui, di norma, per i soggetti per cui il periodo d’imposta coincide con l’anno solare la nuova disciplina sulle Cfc si applica a partire dal 01/01/2019.
Quindi, per il periodo d’imposta 2018, si dovrà esaminare l’articolo 167 del T.U.I.R. nella formulazione anteriore all’entrata in vigore della nuova formulazione.